Coronavirus - l'assistenza del personale ANPAS - aggiornamento
Coronavirus: dall'allestimento delle tende di Protezione Civile all'assistenza negli aeroporti fino all'impegno delle sale operative, continua l’assistenza dei volontari Anpas.
Materiali
- Le istruzioni di IRC su rianimazione in caso di COVID https://www.ircouncil.it/per-il-pubblico/coronavirus-2/
- La mappa del Dipartimento di Protezione Civile http://arcg.is/C1unv
29 febbraio 2020 - Dal sanitario alla protezione civile, continua l'impegno di Anpas per rispondere in tutta Italia al rischio sanitario proveniente dal contagio del coronavirus, in sinergia con la task force del Ministero Salute, Enti locali e dipartimento della Protezione Civile. Oltre al lavoro delle singole pubbliche assistenze Anpas sul territorio, sono stati settanta i volontari coinvolti a livello nazionale negli scali e a supporto del sanitario.
Oggi si è riunita a Bologna l'unità di Crisi Anpas. L'incontro con i presidenti regionali delle regioni maggiormente coinvolte da coronavirus (Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Veneto, Piemonte) con la Presidenza e i componenti dell'unità di crisi nazionale.
Il lavoro delle sale operative Anpas. Aperte h24 tutte le sale operative regionali attive con almeno un operatore (nelle zone con minore attività) fino ai cinque operatori che si turnano nella sala operativa nazionale per garantire l'operatività. Un impegno costante quello delle Sale operative sia sulla copertura degli aeroporti che per gli interventi sanitari. Tutto questo è stato reso possibile grazie alle esperienze avute nelle passate emergenze che hanno permesso una messa in rete di dati e informazioni reso possibile, a sua volta, dalla creazione e dalla condivisione di protocolli e procedure standardizzate negli anni.
L'allestimento delle tende presso gli ospedali. Negli ultimi cinque giorni i volontari Anpas sono stati impegnati nell'allestimento delle tende di Protezione Civile presso le strutture ospedaliere in Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Umbria, Piemonte e Lombardia.
La prevenzione negli aeroporti e nei porti. Continua, in coordinamento con il Dipartimento di Protezione Civile e le altre organizzazioni di volontariato, l'opera di prevenzione dei volontari Anpas che, da quasi un mese, sono presenti negli aeroporti e nei porti italiani per le procedure di controllo della temperatura corporea dei viaggiatori in ingresso in Italia.
«È necessaria un’azione stringente anche con operazioni che possono spaventare, ma che sono necessarie perché queste epidemie vanno gestite sin dall’inizio per poter far fronte al meglio al problema e circoscrivere il rischio sanitario» ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, virologo e presidente Anpas. «Fondamentale è anche mantenere alta l'attenzione per la tutela e la protezione degli operatori sanitari e dei volontari che dall'inizio di febbraio sono impegnati tanto nella gestione dei servizi ordinari quanto nel monitoraggio sanitario negli aeroporti» ha continuato Pregliasco.
Il diritto di essere volontari: l'appello di Anpas per agevolare il volontariato da parte delle aziende. L'appello agli imprenditori perché non vietino ai lavoratori di prestare opera di volontariato per le misure contro il Coronavirus: «Chiediamo alle aziende di non avere paura delle attività che i loro dipendenti svolgono come volontari nelle pubbiche assistenze Anpas: oltre a utilizzare i loro dispositivi di protezione, tutto il personale Anpas è sempre seguito dalle autorità sanitarie locali, per cui non c'è nessun rischio», l'intervista a Carlo Castellucci, vicepresidente vicario Anpas a Radio Articolo 1.
Continuano anche i servizi ordinari. Continuano i servizi ordinari (i servizi di emergenza-urgenza e i trasporti ordinari), con le indicazioni regionali di protezione per i singoli operatori «é uno sforzo immenso perché oltre all'attivitò negli aeroporti, c'è l'attività ordinaria per i volontari che in questo momento danno la loro disponibilità di fare trasporto ed emergenza sulle ambulanze» ha dichiarato Carlo Castellucci.
fonte ANPAS
Io non rischio 2020: aperte le candidature per le associazioni
Io non rischio 2020, in piazza il 10 e l'11 ottobre: on line il modulo per la manifestazione di interesse da parte delle associazioni. Sarà attivo fino a domenica 31 marzo alle ore 23:59
29 febbraio 2020. Riprendono le attività della Campagna “Io non rischio”. Quest’anno l’iniziativa si svolgerà nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 ottobre e rientrerà, come per il 2019, nell’ambito della Settimana nazionale della Protezione Civile.
La candidatura di tutte le Associazioni, che abbiano partecipato negli anni precedenti o siano alla loro prima esperienza, avverrà tramite un modulo on-line a cui si può accedere tramite il seguente link https://www.inr2020.it/
Il modulo per la manifestazione di interesse da parte delle associazioni sarà attivo fino a domenica 31 marzo alle ore 23:59, poi si disattiverà automaticamente e non saranno più accettate candidature.
• Ogni associazione dovrà registrarsi con una username e una password, con le quali accederà alla sezione per compilare il modulo in tutte le sue parti;
• Al termine della compilazione riceverete, alla mail indicata in fase di registrazione, un link per scaricare e stampare il modulo compilato, che dovrà essere firmato dal Presidente/Legale rappresentante e successivamente caricato seguendo le istruzioni.
Le candidature subiranno poi un processo di validazione a cura dei Comitati Regionali, di Anpas Nazionale e delle Regioni (es. iscrizione elenco territoriale).
La attività di formazione della Campagna “Io non rischio” saranno articolate nei seguenti impegni :
· incontro regionale di organizzazione tra i Referenti della Struttura di protezione civile territoriale, i referenti regionali delle Organizzazioni nazionali di Volontariato (ove presenti) e i volontari formatori “Io non rischio”, per definire le modalità di gestione delle piazze e della formazione dei volontari comunicatori;
· formazione ai comunicatori sulle tematiche generali della Campagna e sui rischi che tratteranno i volontari in piazza.
Come di consueto, i volontari formatori avranno il compito di realizzare la formazione a cascata per i volontari comunicatori che parteciperanno alla Campagna.
fonte ANPAS
Coronavirus - l'assistenza del personale ANPAS
Coronavirus: dall'allestimento delle tende di Protezione Civile all'assistenza negli aeroporti fino all'impegno delle sale operative, continua l’assistenza dei volontari Anpas.
27 febbraio 2020 - Dal sanitario alla protezione civile, continua l'impegno di Anpas per rispondere in tutta Italia al rischio sanitario proveniente dal contagio del coronavirus, in sinergia con la task force del Ministero Salute, Enti locali e dipartimento della Protezione Civile.
Dall'inizio dell'emergenza a oggi in totale sono stati impiegati 539 volontari che hanno coperto 998 turni/uomo tra Sala Operativa nazionale e scali di Bologna, Ciampino, Falconara, Genova, Malpensa, Parma, Pescara, Sigonella, Trapani, Emilia (sanitario), Lombardia (sanitario).
L'allestimento delle tende presso gli ospedali. Negli ultimi tre giorni i volontari Anpas sono stati impegnati nell'allestimento delle tende di Protezione Civile presso le strutture ospedaliere in Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia.
La prevenzione negli aeroporti e nei porti. Continua, in coordinamento con il Dipartimento di Protezione Civile e le altre organizzazioni di volontariato, l'opera di prevenzione dei volontari Anpas che, da quasi un mese, sono presenti negli aeroporti e nei porti italiani per le procedure di controllo della temperatura corporea dei viaggiatori in ingresso in Italia.
L'impegno delle sale operative regionali e della sala operativa nazionale. Il lavoro di coordinamento delle operazioni di assistenza e di Protezione Civile viene svolto sin dall'inizio dell'allerta dalla Sala Operativa Nazionale e dalle sale operative regionali Anpas.
«È necessaria un’azione stringente anche con operazioni che possono spaventare, ma che sono necessarie perché queste epidemie vanno gestite sin dall’inizio per poter far fronte al meglio al problema e circoscrivere il rischio sanitario» ha dichiarato Fabrizio Pregliasco, virologo e presidente Anpas. «Fondamentale è anche mantenere alta l'attenzione per la tutela e la protezione degli operatori sanitari e dei volontari che dall'inizio di febbraio sono impegnati tanto nella gestione dei servizi ordinari quanto nel monitoraggio sanitario negli aeroporti» ha continuato Pregliasco.
Il diritto di essere volontari: l'appello di Anpas per agevolare il volontariato da parte delle aziende. L'appello agli imprenditori perché non vietino ai lavoratori di prestare opera di volontariato per le misure contro il Coronavirus: «Chiediamo alle aziende di non avere paura delle attività che i loro dipendenti svolgono come volontari nelle pubbiche assistenze Anpas: oltre a utilizzare i loro dispositivi di protezione, tutto il personale Anpas è sempre seguito dalle autorità sanitarie locali, per cui non c'è nessun rischio», l'intervista a Carlo Castellucci, vicepresidente vicario Anpas a Radio Articolo 1.
L'incontro dell'unità di crisi Anpas. È stato convocato per sabato 29 febbraio, a Bologna, l'incontro con i presidenti regionali delle regioni maggiormente coinvolte da coronavirus (Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Veneto, Piemonte) con la Presidenza e i componenti dell'unità di crisi nazionale.
Continuano anche i servizi ordinari. Continuano i servizi ordinari (i servizi di emergenza-urgenza e i trasporti ordinari), con le indicazioni regionali di protezione per i singoli operatori «é uno sforzo immenso perché oltre all'attivitò negli aeroporti, c'è l'attività ordinaria per i volontari che in questo momento danno la loro disponibilità di fare trasporto ed emergenza sulle ambulanze» ha dichiarato Carlo Castellucci.
fonte ANPAS